Salomon Resnik, uno dei grandi psicoanalisti del ‘900, ha terminato la sua vita a 97 anni, a Parigi, il 16 febbraio scorso.
Medico, psichiatra, psicoanalista, didatta dell’International Psychoanalytic Association.
Figlio di genitori ebraici provenienti da Odessa, nasce a Buenos Aires. Amico di Jorge Luis Borges, allievo e collaboratore di Pichon-Rivière, pioniere dell’applicazione della psicoanalisi all’autismo infantile e alla psicosi, della terapia di gruppo.
Grande allievo prima e grande maestro dopo, si trasferisce a Londra nel ‘57 per continuare la propria formazione con Melanie Klein, conosciuta a Ginevra nel ’55 durante il Congresso Internazionale di Psicoanalisi. Inizia la supervisione con Wilfred Bion . Collabora con Winnicot, Maxwell Jones, Ester Bick. Avrà come ultimo analista Herbert Rosenfeld.
Dagli anni 70 sposta la sua attività a Parigi, collabora con la Sorbonne e con l’Università di Lione e in Italia, con una cittadinanza veneziana.
Nella città lagunare ha lavorato da allora mensilmente, tenendo gruppi e seminari, ha collaborato alla formazione di psicoterapeuti presso il CISPP (Centro Internazionale Studi Psicodinamici della Personalità), contribuito alla fondazione dell’ASVEGRA (Associazione Veneta per la Ricerca e la Formazione in Psicoterapia di Gruppo e Analisi Istituzionale) e dell’ARETUSA (Scuola di specializzazione in Psicoterapia Fenomenologica-Psicoanalitica)
Al compimento degli ottanta anni Venezia gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Recentemente aveva iniziato una collaborazione in Ucraina, per la formazione di psicoterapeuti e psicoanalisti.
Ha scritto innumerevoli articoli e libri fra cui “Persona e Psicosi” “Il teatro del sogno” “Spazio mentale” “Sul fantastico” Biografie dell’inconscio” “Glaciazioni” “An Archaeology of the mind” “Ferite cicatrici e memorie”
Giovane studente di Medicina, era rimasto affascinato, al microscopio-“caleidoscopio”, dalla complessità della trama tessutale, vivente, dell’organismo, dalla contemplazione del “cosmo” . Più tardi sceglierà come luogo dell’anima Venezia, città composta da isole, connesse da ponti, luogo fra il reale, l’immaginario e l’onirico.
Studioso della psicosi e del corpo, del “territorio autistico”, valorizza gli aspetti sensoriali del rapporto con gli oggetti, dà struttura alla zona di confine fra l’immaginario e il reale, attraverso l’oscuro, il nascosto, l’enigmatico.
Il mese scorso ha voluto salutare Venezia e i suoi gruppi. Con la sua grande umanità e con la leggerezza con cui toccava profondamente, ha lasciato l’eredità, l’ invito allo studio e all’essere creatori di nuova ricerca.
Maurizia Benedetti
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